I riferimenti
Indirizzo:
piazza San Martino 1 – 23037 Tirano (SO)
Telefono 348.6816176
mail: cdatirano@caritascomo.it
Coordinatrice:
Simona Giudice
Responsabile: don Tullio Schivalocchi
Riunione équipe: al venerdì una volta al mese alle 20.30
Orari di apertura:
lunedì dalle 16.00 alle 18.00
giovedì dalle 16.00 alle 18.00
CHI SIAMO – BREVE STORIA
Il CdA Annalisa Bergamelli di Tirano nasce nel 2001 per iniziativa di alcuni volontari in contatto con don Battista Galli e don Augusto Bormolini che condividono lo spirito di questo spazio e ne propongono le modalità organizzative. La recente intitolazione ad Annalisa Bergamelli è stata un segno di riconoscimento per il suo operato da volontaria dall’apertura del CdA e valida coordinatrice per molti anni, fino alla sua prematura scomparsa nell’ottobre del 2019 dopo una breve, ma inesorabile malattia.
Il CdA è espressione delle Parrocchie dei Vicariati di Grosio e di Tirano, i cui territori di competenza sono: Aprica, Bianzone, Castello dell’Acqua, Teglio, Tirano, Villa di Tirano, Grosio, Grosotto, Sondalo, Tovo, Sernio, Vervio, Mazzo, Lovero. Attualmente prestano il loro sevizio una ventina di volontari che provengono dalle diverse comunità.
COME OPERIAMO
I volontari operano in équipe fornendo risposte alle esigenze degli utenti, che si concretizzano ad esempio con la distribuzione di generi alimentari, vestiti e mobilio, nell’aiuto a trovare lavoro o a pagare affitti e bollette.
Per le situazioni più complesse il CdA si avvale di un’importante rete di collaborazione con gli enti del territorio, in particolare con il servizio sociale dell’Ufficio di Piano della Comunità Montana di Tirano, nonché CPS, Cooperative, Comuni. In molteplici casi si è rivelato prezioso il contributo di fondi della Diocesi, Comunità Montana e donazioni. Il CdA inoltre dispone, sul territorio di Tirano, di un appartamento in comodato d’uso gratuito adibito a casa di prima accoglienza per situazioni di emergenza.
A CHI SI RIVOLGE
Il CdA accoglie persone singole o famiglie che si rivolgono direttamente o indirettamente al CdA (tramite segnalazione Ufficio di Piano o altro), presentando fatiche, difficoltà, fragilità.
Gli operatori cercano di offrire momenti di ascolto, in un ambiente di rispetto e riservatezza, che si materializzano poi in aiuto concreto senza pregiudizi, accettando i limiti e, alle volte, le incoerenze di chi si trovano di fronte. Dove possibile, si instaura con l’utente un percorso di crescita volto alla sua indipendenza e autonomia.